Febbraio, ultimo giorno. Mi accorgo che sto dedicando poco tempo a tenere aggiornato il blog. Me ne dispiace, ma le cose, pur segnate nella mente poi sfuggono…Oggi voglio parlarvi di una che non è sfuggita e che anzi sta prendendo forma.
Nella scuola primaria di Salice terme in cui lavoro come insegnante di sostegno l’attenzione verso l’altro, anche in termini, di progettualità è ogni anno in evoluzione. Quest’anno un progetto in particolare mi ha colpita : Leggere…oltre le parole. Il bambino di cui mi occupo, oltre ad altri, ha la necessità di andare oltre e comunicare in modo differente. Dunque mi sono detta, perché non tradurre e soprattutto includere in questo percorso di lettura e comprensione, tutti i bambini e le bambine della classe e di altre che possono dire di poter leggere oltre il solito modo?
Si è scelto un libro, suggerito, e ringrazio chi lo ha fatto, per arrivare a condividere una storia in tutta la scuola. Il passo successivo è stato elaborare attraverso la CAA (comunicazione aumentativa e alternativa) la storia che si spandeva tutt’intorno.
Ma questo è venuto dopo. Prima, grazie al supporto di tutto il team docenti, ho voluto proporre l’idea di avvicinare i bambini al bookcrossing. Perché?
Sono partita da quanto aveva incuriosito me anni fa; trovare un libro su di una panchina o dentro uno scaffale in un parco e avere l’opportunità di prenderlo leggerlo o semplicemente liberalo di nuovo affinché altri lo potessero trovare. Andare oltre il possesso di quell’oggetto, anche se amato. Questo ho spiegato ai bambini , oltre alle notizie storiche e tecniche sul come si fa bookcrossing. Nelle classi quarta e quinta ho creato con loro l’account della scuola sul sito ufficiale al fine di poter registrare i libri, vederne il cammino e liberarli. Venerdì scorso la prima liberazione con un post su di una pagina Fb dedicata all’argomento.
Ad oggi gli studenti si stanno organizzando svolgendo in autonomia le azione necessarie a questa novità L’obiettivo imminente è di partecipare alla semina mondiale dei libri il 21 marzo prossimo. Al momento di scegliere i libri da “lasciare” qualcuno ha confermato che un po’ gli dispiaceva ma l’idea che altri bambini potessero ritrovarlo e provare, seppur in modo differente, le emozioni sentite nel leggerlo ha tolto ogni dubbio. Del resto, mi hanno ripetuto, “i bookcrossers vogliono fare del mondo una biblioteca a cielo aperto” dunque avanti!
Vi aggiornerò…
Qui come si fa e cos’è il bookcrossing.