Oggi inizio il viaggio con gli “amici creativi”; ve lo avevo preannunciato all’incirca una settimana fa e ora è venuto il momento.
Sono tornata a trovare Fabrizio Menotti e la sua famiglia, la moglie Lucia e le figlie Irene e Francesca dopo alcuni mesi in cui non li incontravo. Ogni tanto ho il bisogno di tornare in quei luoghi in cui sono vissuta per oltre dieci anni della mia vita.
Fabrizio Menotti in arte “Dodo”, classe 1953. Lo conosco dalla fine degli anni’90 quando, lui consigliere comunale, delegato alla legge 285 mi incontrava come animatrice della Ludoteca Comunale di Arsago Seprio. Milanese di origine si trasferì ad Arsago Seprio nel 1993 dove fondò un’officina meccanica che tuttora si occupa(mi dice “a fatica”) di finissaggio per l’industra tessile.
La nostra amicizia si è formata durante le riunioni con i volontari e i responsabili del comune che, a quei tempi, credevano (ma anche ora, la ludoteca è stata ampliata) nel progetto ludico ed educativo di una struttura dedicata ai bambini, ai raggazzi e alle famiglie. Fabrizio partecipava alle riunioni, aiutava durante le feste e si confrontava con quanti partecipavano ai progetti all’interno del paese. Nella sua “medazione” ogni volta ho riconosciuto un valore davvero grande.
“Fabrizio quando hai iniziato a comporre con il fil di ferro?”
Ho iniziato nel 2000, con le prime sculture,prima a Milano dipingevo, nel 1976 ho esposto alla V Mostra d’Arte Fifurativa al Castello Sforzesco di Milano.
L’ho fatto per me stesso, per potermi esprimere. Non mi reputo un artista; sono un artigiano che fa opere “a regola d’arte”, il chè significa che non copio soltanto o realizzo modelli standard. L’artigiano ci mette “del suo” per ovviare a una difficoltà, per trovare una soluzione.
“Che cos’è per te la creatività?”
Per me è un modo di esprimere le emozioni attraverso un’opera. Gli altri la guardano e si ritrovano in essa, e te lo dicono. Questa è la parte più bella.
Io sono partito dalla mia conoscenza delle macchine utensili; ho iniziato da lì per tagliare, piegare e rendere artistico qualcosa che di per sé artistico non è(sorride, mi dice-”è un tondino di fil di ferro!”). Lavoro con fresa, tornio, pressa per riuscire in modo autonomo a ideare e finire quanto desidero creare.
E com’è andata dall’inizio ad oggi?
In paese è cominciata a girare voce; qualcuno veniva a vedere i miei animali tridimensionali, le macchine. Mi chiedeva se fossero state in vendita. Io non ci avevo proprio pensato a questa parte; facevo fatica a “staccarmi” da quanto avevo fatto e soprattutto a dare un prezzo a ciò che faccio. Attaccata all’opera resta molto del mio; ma ho capito che quell’emozione, che gli altri rivivevano in quanto avevo realizzato, era giusto poterla condividere e vendere ad un prezzo popolare. E così sono inizate anche le mostre; diverse mostre collettive sul territorio e nella provincia di Varese, ma anche al Meeting delle “Arti Sorelle” di Sabbionetta nel 2006, all’”ateliere di Jo” di Varese con una personale del 2007, le ultime nel 2013, una collettiva alla fiera di Rho Pero a Milano nella manifestazione “Artigianato in Fiera” in rappresentanza della Camera di Commercio di Varese. Quell’anno ho vinto anche, insieme ad altri 19 , a Villa Ponti per “ArtArtVarese for Expo2015”; il mio “pappamondo” dovrebbe a breve essere ospite dello stand della Camera di Commercio di Varese all’expo.”
E ancora, altre ve le dico io, perché l’ho incontrato una volta, mentre esponeva per le strade di Varese, insieme all’Associazione “Artisti in movimento” di cui fa parte. E questo sabato, se sarete dalle parti di Invorio, vicino ad Arona, potrete vedere, dal vivo, alcune delle sue opere esposte insieme ad altre alla fabbrica dismessa Vifra di via Vedani 20 alle 11 alla mostra “Emozionarti”.
Grazie Fabrizio per essere stato ospite del mio blog, per aver condiviso una parte preziosa del tuo essere…e io, oltre all’amicizia, tengo come un tesoro, a casa mia quel “Che” che regalasti alla mia famiglia dopo averci aiutato a fare trasloco.
Troverete un video al seguente link:
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