“Adesso sei mia e sono tuo” si sussurravano gli amanti nei loro abbracci. Può essere letto in molti modi e possibilità; certo, il primo e istantaneo pensiero è che le due persone si appartengano l’un l’altra. E se ci pensi bene, intravedi anche un lato egoistico, proprio là, dove il pronome possessivo diventa sintomo di esclusività.
Un possedere quasi a non riconoscere l’altrui identità. Troppo forte? Forse.
Adesso prova a togliere “mia e mio”; diventa “adesso sei e sono”. E qui, ma anche questa volta è un mio parere e con la licenza che mi prendo di giocare con le parole, dicevo qui, sta il riconoscimento di una grande libertà. Quella di affidare il proprio essere pensando all’altrui bene, a ciò , a cosa potrà diventare, stare o crescere.
Adesso prova tu; racconta il cambiamento tra egoismo e altruismo.

Disegno di Alessandra Balladore