Provare indifferenza verso quanto ci circonda corrisponde, senza un quasi, a uno stato di grigio torpore. Come se nulla potesse toccarti o farti fremere. Non però in senso protettivo. In realtà corrisponde più a una fuga.
Dall’indifferenza si può giungere alla compassione, nel senso profondo di sentire con. E se, anche questa volta, provi a togliere il suffisso iniziatico che si rivolge a un non, allora ti accorgi che c’è una differenza.
Prova, questo cambio, a mio parere merita almeno 500 parole, o forse di più. In ogni caso merita!

Disegno di Alessandra Balladore
Ti lascio un pensiero veloce poi magari lo rielaboro con calma.
L’indifferenza è ghiaccio. Duro, freddo e impenetrabile anche se trasparente. Vedo l’altro, la vita ma non la sento.
La compassione è quel timido sole che fa capolino e lentamente scioglie il ghiaccio lasciando emergere le forme, il contatto attraverso il calore.
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Grazie Sonia…Chiara l’ immagine del sole. Pensa quanto ancora puoi andare lontano. Un abbraccio 🙂
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L’indifferenza è spesso una forma di difesa o una via di fuga, come spieghi nel post. Proverò a convertire questo sentimento in compassione sperando di riuscire nell’intento quanto prima possibile
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Vedrai è possibile…E grazie per aver scritto a riguardo. Aggiungi parole qualcosa accadrà. Felice giornata etiliyle!
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grazie anche a te
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