Oggi è Carnevale; ho preso spunto dal suggerimento dell’amica Silvana Sperati e dal suo progetto per oggi a La Fattoria delle Ginestre e mi sono domandata chi potrei essere almeno per un giorno, almeno per oggi…
E ve lo racconto perché viverlo, beh, credo sarebbe bello ma difficoltoso. Lascio spazio alle parole e alla fantasia. E mi prendo l’onere di una digressione pedagogica su, quanto sia necessario e non solo utile, il ricorso e l’esercizio della fantasia, senza dover poi aspettarsi un giudizio in termini di prestazione e o di riuscita. Solo un piacere e un esercizio che allena la mente.
Vorrei essere un uomo, venuto dal Nord, dagli occhi color azzurro ghiaccio, il corpo dai muscoli possenti e delineati, i capelli raccolti in dreads, lunghi e articolati, il viso barbuto e pesanti abiti di stoffa a dare tregua al freddo e, se necessario vigile e pronto a combattere.
Questa la prima metà.
Si perché, potendo immaginare, vorrei allo stesso tempo essere donna, legata, non da sentimenti e altro ma, fisicamente connessa e condivisa con quell’uomo. E come donna sarei scura di pelle, di origine indiana probabilmente, con un viso dolce e deciso, un corpo morbido e caldo racchiuso in un solare saari, pronta ad accogliere chi le chiedesse aiuto.
Un essere metà uomo e metà donna. Non ci sono motivazioni legate a teorie, rivendicazioni o altro. Solo la voglia di poter “essere partecipe”, almeno nei pensieri e nell’immaginazione (quando si dice “mettersi nei panni altrui”) della sensazione di essere entrambe, di potersi guardare allo specchio e riconoscere nella dualità essenziale ma completa. Un bianco e un nero uniti che possano decidere insieme sul proprio essere e la propria vita, almeno per un giorno.
E sul come vivrei e dove, lascio immaginare voi. Sarei lieta se mi raccontaste in quale mondo calereste me(o meglio, quello che io oggi vorrei essere), in queste vesti.
L’immagine a fianco, è stata creata solo per darvi un modesto suggerimento di quello che intendo, con l’aiuto di una delle innumerevoli immagini sul web della serie Vikings e di uno dei suoi protagonisti Travis Fimmel. L’altra metà è un ritratto di un avatar, a me caro, fatto dall’amico Phuoc Hanh.
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