E’ accaduto anche a me; scoprire che il proprio figlio si è “buttato” letteralmente sui social senza “chiedere il permesso”. Vi sembrerà strana la questione permesso, o forse no, valutando che si tratta di un giovane tredicenne; non bastava più Google e la mail…bisognava essere su Facebook, Twitter, Instagram e forse… basta. Nel giro di qualche giorno account e centinaia di amici.
Da mamma mi sono arrabbiata per il “sotterfugio”; l’ho compreso, ma non del tutto accettato, poiché gli avevamo spiegato che ritenevamo non fosse ancora il momento…ma il fatto è che “tutti lo fanno”.
Bene, visto che gli sono capitati due genitori che un po’ “masticano” di queste cose, abbiamo fatto azione di “supervisione” educativa (e anche controllo) su quanto scritto e pubblicato in quei 5 giorni di social. Nulla di molto grave(a parte un commento di “adesione” a una questione delicata che ho provveduto a cestinare, sperando nel “cestino” di Fb) il resto erano like e una sfilza di richieste di amicizia a persone sconosciute. E sulla questione amicizia abbiamo ragionato a lungo, non ci siamo stancati prima né ora, né poi, di trasmettere il messaggio che gli amici si conoscono per strada, a scuola e a loro se, ci sono e se ti va, chiedere l’amicizia sui social…ma che prima è una questione di sguardi ed altro.
Non è stato semplice; la sfida e la verifica erano in agguato; ” ma tu mami, li conosci tutti quelli che hai su Fb?”. Non ho mentito. Ho spiegato che, quasi tutti sono “fisicamente”, nella mia vita di relazione(intesa come amicizia per alcuni, rapporto di lavoro e conoscenza più superficiale per altri) e che quelli che non lo sono hanno interessi in comune con me. Forse mi è andata bene, forse per il momento, l’essergli stati vicino, non aver “cancellato” il suo essere dentro lì, lo hanno dirottato su altri canali già conosciuti e “permessi” (WhatsApp).
Il limite era stato passato; la regola e il patto rotto. Non poteva passare inosservato, pur non eliminando il profilo…dunque un po’ di tempo di ritorno al “vecchio” telefonino senza internet…e ora, dopo un mese senza Fb, neanche più se ne parla.
Ma ci attendiamo nuove “sfide”…del resto siamo qui, anche per questo.
E in questa occasione mi sono tornati alla mente i suggerimenti e i pensieri dei miei colleghi “snodati” di Elisa Benzi in particolare e del suo InDialogo e dei progetti di formazione che a riguardo propone. Grazie!
E vi lascio una foto che sa di “creatività”; convinta che si possano “inventare nuovi modi” per tappare i buchi…non dimenticando i vecchi!

vista in un parcheggio a Narbonne…a coprire il gancio di traino.