Davvero un pensiero che apre e descrive… rispetto al tema. Grazie amico indiano e mi permetto di segnalarVi un documentario girato qualche anno fa. Mi ha colpito molto, soprattutto mi hanno colpito gli occhi di chi parlava…ecco il link; http://insieme-together.org/film-documentari-cortometraggi/1-film/1-progetto-film-documentario-in-india ed ecco il link del video :
Dall’ultimo censimento indiano del 2001, i Dalit (che dal sanscrito significa “schiacciato”, “a pezzi”) risultano essere circa 167 milioni, oltre il 16 per cento della popolazione totale. I Dalit sono persone (dico persone) che appartengono a varie etnie (anche aborigene), religioni (ma prevalentemente induisti) e lingue. Sono coloro che svolgono lavori considerati impuri, quali, ad esempio, la conciatura di pelli, lo scavo di tombe, la rimozione di carcasse di animali e di rifiuti, la pulizia di strade, latrine e fogne, ed, in generale, qualunque lavoro che venga a contratto con liquidi e residui umani e animali.
Va premesso che, in India, il tipo di casta cui si appartiene determina lo status sociale e le relazioni tra le persone (quando si combina un matrimonio lo si fa accuratamente tra sposi della stessa casta). Ma i Dalit non sono “classificabili” in nessuna delle quattro caste ufficiali in cui si divide la società…
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