Un ultimo post prima di Natale e prima della fine del 2014. Ho avuto diverse “sollecitazioni” in questi giorni riguardo a quanto andrò a scrivere. Tema; adulti, educazione, esempio…e i figli?
Partiamo da un incontro; quello con Fabio Geda durante la presentazione del suo ultimo libro “Se la vita che salvi è la tua”avvenuta a Voghera il 19 dicembre grazie alla neo nata Associazione Culturale “CulturAma” e all’impegno di Elisa Benzi. Ho colto parole dense e importanti e una frase mi è risuonata dentro forte(riferita alla generazione di chi è nato negli anni’70) “E’ora che adesso i figli di un tempo facciano i padri”, più o meno suonava così. Un invito ad esserci, ad essere presenti. Qualche giorno prima un post in InDialogo raccontava di violenza tra giovani ragazze a scuola…e anche in quel caso si riportava l’attenzione alla “presenza/assenza” dell’adulto.
Sabato pomeriggio ho condotto un laboratorio genitori e figli presso l’Asilo Nido Ama; è stato molto coinvolgente e vissuto da tutti i partecipanti. Ho usato un’apertura e una chiusura, come sono solita fare con i bambini e le bambine, in quei momenti, per dare il tempo, far comprendere che è un’esperienza che nasce e finisce lì, dentro quello spazio, una sorta di “rito” che fa comprendere l’inizio e la fine. I piccoli non hanno avuto difficoltà a comprendere questo…i grandi all’uscita dallo spazio vissuto come laboratorio si sono sentiti un po’ “persi”; e adesso cosa facciamo? I figli”competenti” li hanno accompagnati di nuovo a suonare i tamburi in libertà.
Domenica mattina sono andata con mio figlio a vedere un film “a sorpresa” gratuito, grazie ad un’iniziativa promossa da una nota catena di spazi per il cinema e le scuole medie inferiori della mia città. Ho lasciato che mio figlio stesse accanto ai suoi amici; mi sono spostata nella fila davanti accanto ad un altro genitore. Dopo un po’, infastidita mi sono dovuta allontanare dal mio posto; accanto a me era un continuo chattare silenzioso e stile”non voglio che mi vedano”mentre il film era in onda. E a più riprese, la persona usciva anche. E il figlio lì…mio figlio appena entriamo in un cinema spegne il cellulare e controlla che lo faccia anche io o il padre. Il “buon senso” vorrebbe che ciò accadesse. Ma mi spingo un po’ oltre; se vai a vedere un film con tuo figlio…non ce la fai a tenere l’attenzione su quanto vedi(anche se l’hai già visto) e provare magari a scambiare qualche parola con lui che ti è accanto? Perché diventa così difficile?
Non ho una risposta…vuole essere una provocazione. Mi piace pensare che ci siano tanti genitori che “spengono ed accendono” emozioni insieme ai figli. E che ci siano figli che si ricorderanno della “presenza” e non di qualcosa che mancava.
C’ è un tempo e l’esserci come genitore in quel tempo è importante. Buone Feste…Buon e fruttuoso Inverno, pieno di “odori e suoni” della terra e di ritorni di luce.
leggo solo ora perchè la pausa natalizia è stata una vera pausa e anche la mia presenza sui Social si è sfumata molto.
Molto bello quello che scrivi, Monica, condivido pienamente e ti ringrazio.
Elisa
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Grazie a te Elisa per esserci…anche se dopo.
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