“Cultura è libertà” …da diffondere.

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Ieri pomeriggio,prima della a chiusura effettiva avvenuta con la proiezione al Cine-teatro Arlecchino del film “I cento passi” il festival “Cultura è libertà” , organizzato a Voghera, in quel dell’ “Iria Castle Festival” presso il Castello Visconteo, grazie alla collaborazione di più soggetti, tra cui, all’Associazione CulturAma , Slow Food Oltrepò Pavese, Libertàgiustizia, Associazione C.H.I.A.R.A., il Cinema Teatro Arlecchino, la Fondazione Trame, la Soms, Consumo critico “Addio Pizzo” , Associazione Culturale Onlus “Peppino Impastato” con il patrocinio del Comune stesso, ha visto svolgersi s l’interessante incontro “Mafia scritta e mafia vissuta”.

Tra i relatori il sociologo e scrittore Rocco Sciarrone e la sua “analisi oggettiva” di chi sia e dove si insinui il mafioso oggi, la speranza della “reversibilità” dell’Avvocato Ambrosoli e il suo ottimismo che dovrebbe comunque indurci come “cittadini etici” all’allerta e alla condivisione di regole . E infine, la parte, forse più toccante e da esempio, il racconto di due vittime della mafia che sono riuscite ad uscire dai giochi e a metter a frutto, quella che era la paura e nello stesso tempo la solidità nel credere che “la mafia si può sconfiggere“. Armando Caputo, presidente della Fondazione Trame di Lamezia Terme e Giorgio Scimeca dell’Associazione Consumo Critico “Addio Pizzo” hanno raccontato in modo vero e sentito le loro storie di intimazioni subite.

Molti i presenti; pochi i giovani; nessuno studente, così mi è parso…ho ripensato al colloquio avuto con l’amica Elisa Benzi che il giorno prima, nell’ambito della stessa manifestazione, insieme a Giuseppe Battarino, scrittore e magistrato, aveva tenuto l’incontro “Internet ci rende liberi? La libertà e la Rete”, incontro rivolto per lo più ai genitori dei ragazzi “esperti” nell’uso e abuso, a volte, della rete…e il suo rammarico che ci fossero state poche presenze, se non un attento gruppo di studenti universitari.

In entrambe i casi, mi sento di dire, che è mancato un po’ il coinvolgimento, o per lo meno, non è arrivato da parte degli organi più istituzionali…mio figlio a scuola, scuola media statale, non ne ha sentito parlare(magari c’era un volantino…ma una comunicazione sul diario, in questo caso, forse poteva servire). Il mio non vuole essere un puntare il dito contro…ma un consiglio per ragionare sulle modalità di comunicazione; cosa privilegiare. E l’eticità e il rispetto delle regole nella società, mi sembra importante, soprattutto come prevenzione.

addiopizzo

 

trameok

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