Ci siamo…è cominciato

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Ogni mese il gruppo Facebook “Educatori, Consulenti pedagogici e Pedagogisti”   propone un tema, una riflessione educativa, alla quale partecipare con un proprio contributo scritto.
Una volta raccolti, quest’ultimi vengono ospitati e divulgati dal circuito blogger di Snodi Pedagogici .

Il tema del mese di febbraio: Pedagogia e Scuola

“Con l’ingresso nel circuito scolastico i bambini smettono di essere “esclusiva proprietà” delle famiglie ed entrano a pieno diritto nella società come soggetti. Subito dopo il contesto educativo per eccellenza (la famiglia) è la scuola il luogo in cui bambini e ragazzi passano la maggior parte del loro tempo. 
Come e quanto viene percepito dalla scuola e dai suoi attori il ruolo educativo che viene loro chiesto? Qual è l’anello mancante nel processo insegnamento-apprendimento? Come vivono la scuola coloro che ci lavorano?”

Buona lettura.

pedagogia e scuola

#pedagogiaescuola   Parole su parole e..disegno libero.

Sono un’insegnante di scuola dell’infanzia da quasi trent’anni e mi capita spesso di interrogarmi sul mio ruolo educativo, non solo in merito a quanto cerco di trasmettere ogni giorno ai bambini, ma anche in riferimento alle opportunità che offro loro perché possano sperimentare liberamente, padroneggiare competenze, vivere emozioni. Credo da sempre che il ruolo ruolo educativo chiesto ad un’insegnante sia prima di tutto quello di creare un ambiente nel quale ogni bambino possa sentirsi a suo agio, libero di esprimere le sue idee, di fare delle scelte: l’insegnante dovrebbe offrire opportunità, incanalando la curiosità dei bambini in percorsi educativi flessibili, avendo ben presenti gli obiettivi formativi che vuole raggiungere. Nella mia esperienza posso dire che non sempre è così: il POF, la programmazione annuale, di Circolo, di Plesso, le verifiche… parole su parole che spesso poco hanno a che fare con la vita vera di una sezione di scuola dell’infanzia, anzi quasi sempre la programmazione scritta e quella “agita” hanno pochi spunti in comune. Non è sempre così scontato che quanto deciso a tavolino possa poi essere proposto ai bambini che abbiamo di fronte: sovente bisogna cambiare velocemente l’attività che ci si era immaginati di fare, ma non importa se il cartellone, la storia da leggere o l’attività motoria programmata debba essere messa da parte: quello che conta e che l’insegnante, o meglio, la maestra, sappia ascoltare il gruppo di bambini che ha davanti e sia lei qualche volta ad adeguarsi, trovando comunque spunti educativi da sviluppare.

Ed è proprio tenendo conto di tutto ciò, che questa mattina i miei 28 bambini hanno giocato, cantato e disegnato. Ah, era un disegno libero, non la solita storia da illustrare secondo le regole dell’insegnante.

Maestra Silvana

Silvana Sasso; maestra di scuola dell’infanzia da quasi trent’anni, madre e amante e amante del mondo in generale, in particolare di gatti e tartarughe.

L’articolo compare anche qui:

https://www.facebook.com/monica.dalessandropozzi

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Una risposta »

  1. Pingback: 27 febbraio 2014 – Blogging Day – Pedagogia e Scuola | InDialogo

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