Secondo giorno di vacanza…
dalla scuola; secondo giorno di ferie per me(un caso, quest’anno ho pensato ci volesse una pausa “insieme” a mio figlio per riprendere uno spazio che non sempre è possibile).
Mi ha detto chiaro che era contento fosse finita la scuola…almeno per un po’, ho aggiunto io.
E lo capisco, mai come quest’anno lo capisco; per diversi motivi, che non sto ad elencarVi, ma la sua stanchezza è anche la mia, la nostra di genitori; non importa se bisogna organizzare l’estate( mamma e papà lavorano almeno fino alla fine di luglio e papà anche oltre) l’importante è stare fuori da là…un passaggio anche questo( e mi riferisco ai riti di passaggio che l’amica blogger cita sullo stesso argomento).
Adesso è necessario pensare alla “vacatio”; detta alla latina…alla mancanza.
Scoprire che ci vuole una mancanza di quel luogo, delle persone che vi stanno dentro per apprezzarne il lavoro svolto e “smorzare” dentro ciò che non si è compreso o “incompreso”.
Insomma avrete capito che non sempre vale il detto :” è bello andare a scuola”…piace molto anche stare a casa! Anche alla mam
ma e non solo per le ferie, ma a volte per rompere una routine di pensiero e di “affaticamento” di domande (“com’è andata oggi?”) e pensare a un domani “sostenuto” (leggete tra le
righe un insegnante di sostegno per mio figlio) e un
“ce la puoi fare costante”.
…e dunque buona scuola chiusa!…per un po’.